In anteprima dalla fanzine: Parma - Siena (Boys) PDF Stampa E-mail
Sabato 10 Novembre 2012 09:20

Questo è il Parma! Dopo tre vittorie consecutive esaltanti e che avevano fatto sperare in un salto di qualità alla nostra portata, è arrivata la sconfitta di Pescara, contro una squadra tutt’altro che trascendentale che si trova nel bel mezzo di una crisi evidente di risultati e di identità.

 

Tante volte abbiamo sentito parlare di ambizioni europee, di una squadra affamata che vuol tornare ai fasti di un tempo. Ma vogliamo veramente fare questo salto di qualità ed ambire ad un posto al sole, o sono parole di rito a cui non segue la convinzione necessaria per ottenere traguardi ben più onorevoli? E’ vero che sulla carta come primo obiettivo viene sempre la salvezza, ma in un campionato dagli scarsi valori, si può pensare di fare meglio e cercare di giocarci al meglio le carte favorevoli che abbiamo in mano, come domenica prima della partita. Questa continuità però non la chiediamo solo alla squadra ma anche alla nostra Curva perché veniamo da due prestazioni casalinghe deludenti, e non basta l’alibi della serata infame in cui si è giocato contro la Roma, per giustificare il poco entusiasmo. Semmai dobbiamo dare merito ai presenti per averci provato in condizioni assolutamente proibitive, finendo per arrivare a casa col, sedere bagnato, mentre gli assenti se ne stavano a tavola con un bel piatto di galleggianti fumanti. Se pretendiamo di più dobbiamo dare a nostra volta di più sotto forma di entusiasmo, di tifo e colore, indipendentemente dalla stagione e dall’ avversario. Oggi contro il Siena abbiamo questa responsabilità e ricordiamo che i nostri avversari senza i sei punti di penalizzazione (meno male che ci sono!) sarebbero davanti al Parma. Fin dal primo minuto fuori la voce e l’entusiasmo, la voglia di far vincere la propria squadra, di trasmettere quella carica che ti trasforma da soldato semplice a combattente. Chi si mette nei primi gradini della Nord sa che deve cantare, saltare, invitare l’amico di fianco a partecipare, perché stare li non è una moda, non vogliamo facce stralunate e fuori luogo, ma gente carica di cui andare fieri. Essere Ultras è un pensiero, un modo di essere e di proporsi, se vogliamo una filosofia di vita. Ai più giovani ricordiamo che esiste una sede, un momento di aggregazione settimanale per preparare il tifo. Ai più vecchi ci rivolgiamo perché c’è un nome da difendere anni di dure battaglie e repressione affrontate a testa alta. Ricordiamo che siamo i Boys Parma 1977, gli unici Ultras di questa città, di cui andare fieri e per la quale dare tutti noi stessi.

 

Viva i Boys, viva il Parma!


PARMA - Udinese ( 1996-1997)