Trasferte e riflessioni PDF Stampa E-mail
Domenica 14 Ottobre 2012 11:46

Riportiamo qui di seguito il nostro articolo apparso su La Voce di Parma il 10 ottobre 2012..  

 

Ancora problemi in attacco, non ci siamo! Il Parma sceso in campo al Cibali non ha saputo rendersi pericoloso. Ha preso un gol-frittata al primo minuto, ma nonostante questo ha tenuto botta per la prima metà della partita, ma il Catania è sempre stato un passo avanti a noi. Per vedere un po’ di movimento in attacco abbiamo dovuto aspettare una sostituzione che sembrava non arrivasse mai, come se in un quarto d’ora si potesse recuperare due gol (perché nel frattempo ne abbiamo preso un secondo) giocando con un uomo in meno, espulso per un inutile quanto sciocco scappellotto. Tanta lentezza, poche conclusioni, sempre i soliti che si fanno onore nelle retrovie, l’estremo difensore e i terzini. A completare questo quadro a dir poco desolante, va commentata a nostro avviso l’assenza del fattore X, ossia dei tifosi, dei Boys Parma, di Noi! Non stiamo certo qui a raccontarci le favole, il tifo non risolve di certo una partita, ma la motivazione e gli incentivi sono parte integrante per esempio della buona riuscita di un lavoro. Dunque crediamo che il nostro supporto sia fondamentale per il morale della squadra, e che il divieto imposto a noi non tesserati di sicuro non abbia giovato allo spirito dei giocatori, che avrebbero potuto sentirsi un po’ più vicini a casa piuttosto che abbandonati a loro stessi in una landa desolata della Sicilia. Se avessimo seguito la nostra naturale vocazione, recandoci a Catania non con lo scopo di radere al suolo la città ma proponendoci di sostenere la squadra, saremmo potuti incappare in spiacevoli conseguenze. Per assurdo, il pericolo più grande che si corre nell’andare in trasferta di questi tempi non è l’assalto da parte degli avversari, ma il rischio di essere diffidati dalla questura, da chi vorrebbe proteggerti! Appare sensato citare il recente caso dei tifosi Fiorentini a Milano. Recatisi in maniera del tutto pacifica ed in poche unità per assistere a Inter-Fiorentina, provvisti di regolare biglietto per il secondo anello, sono stati successivamente “invitati” ad abbandonare l’impianto perché sprovvisti di tessera del tifoso, sebbene per quel settore non fosse obbligatoria. L’avvocato Contucci, esperto che si occupa da tempo di questi episodi per conto degli Ultrà, si è così espresso: "Purtroppo è stato realmente notificato l'avvertimento per l'avvio del procedimento di Daspo. E mi preme ribadire che tale procedimento viene utilizzato a fronte di comportamenti violenti da parte di tifosi sprovvisti di tessera del tifoso. Il punto è che la Tdt serve per accedere al settore ospiti, e i tifosi in questione non mi risulta fossero in quel settore. Mancano completamente gli elementi per giudicare queste persone come pericolose e di conseguenza anche per applicare il Daspo". (http://www.dodicesimouomo.net)

 

Problemi sorgono poi non solo per i non tesserati. L’altro episodio che proponiamo è relativo alla partita Juventus - Roma. Il capo di una delle cinque tifoserie Bianconere lamenta il fatto che, per la partita in questione, non sia stato possibile per loro (provvisti di tessera) introdurre i consueti bandieroni allo stadio. Nonostante il suo gruppo si sia tesserato, lamenta un disinteresse da parte della società Juventina, che sembra preferire altri tifosi rispetto agli Ultras. Di seguito quanto dichiarò l’anno scorso:

“Si pensava in realtà che si potesse instaurare un discorso con i tifosi e noi della curva siamo tutti tesserati, abbiamo l’ok del Viminale, perciò siamo alla pari di tutti gli altri tifosi. Invece no, l’ultras è emarginato. Noi dalla nostra stiamo mettendo la buona volontà, facendo bel tifo senza dare problemi, però niente. Pensavamo davvero di poter far parte del progetto di rifondazione della Società e invece ci sentiamo esclusi. Siamo un po’ come il bambino che torna da scuola dopo aver fatto una bella cosa, che si aspetta una carezza dal genitore e invece non viene gratificato. […] Il problema secondo me è economico. Noi fruttiamo meno soldi del tifoso occasionale e della famiglia…”. (http://www.tuttojuve.com)

Da quanto tempo è che noi lo diciamo? Eppure sembra che anche per i tesserati la situazione non sia cambiata, poiché anche l’anno scorso, durante Napoli – Juventus, questa tifoseria ebbe i medesimi problemi. La tessera serve solo per eliminare l’Ultras dalla scacchiera di una partita giocata tra televisioni e società. Senza “ma” e senza “se”. Non è una bacchetta magica che come per incanto ti fa diventare ben voluto da chi ti ha sempre disprezzato, tant’è che i Daspo sono arrivati anche a tifoserie Tesserate. Tutto questo a dimostrazione della nostra tesi: per ora, la collaborazione con chi ha eretto il muro di gomma verso di noi, sembra insensata. Accettando le loro proposte, avremmo solo da perderci perché sono tarate per silurarci e fin che potremo, fin che avremo fiato, grideremo il nostro “NO!” deciso, perché la squadra ha sempre bisogno di noi, e perché noi abbiamo il diritto di rispondere alla chiamata!

Treviso-PARMA 09-10-1983. BOYS PARMA 1977, foto Ultras

I BOYS presenti a Treviso il 9 ottobre 1983

 

Vicenza-Parma 10-01-2009. BOYS PARMA 1977, foto ultras

I BOYS presenti a Vicenza il 10 gennaio 2009