"Spaccarotella in tutti questi anni non ha mai chiesto perdono a nessuno" PDF Stampa E-mail
Domenica 05 Agosto 2012 19:28

Giorgio Sandri, intervenuto ai microfoni di Elle Radio all'interno del programma “Ave Lazio”, si è così espresso sulle motivazioni della Corte di Cassazione.

Nel giorno del funerale di Goffredo, “Il Tassinaro”, Giorgio Sandri ha voluto così ricordarlo: “Con Goffredo si chiude un' era, la Lazialità è qualcosa con cui ci si nasce e ci si muore. Il tempo non si può fermare e tanti pezzi di storia se ne vanno, è molto triste. Ricordo una trasferta a Pescara con Goffredo, una di quelle trasferte che oggi non permetterebbero, tanti aneddoti da raccontare. A Gabriele raccontavo tutto questo, io tentavo di portarlo in Tribuna ma lui, per la prima volta allo stadio, decise di andare in Curva Nord”. Parlando della sentenza di Cassazione: “Le motivazioni sulla condanna a Spaccarotella sono chiare. Il popolo di Gabriele ha fatto in modo che venissero fuori certe lacune e vi ringrazio tutti. Gabriele ha compiuto un vero e proprio miracolo riuscendo ad unire tutta Italia senza distinzione di colori e questa è una cosa bellissima. L'altro miracolo è stata la Fondazione Gabriele Sandri. Parlando del popolo di Gabriele, Giorgio Sandri ha fatto alcune riflessioni: “Io mi sono fatto delle domande e mi son dato anche delle risposte. Il calcio è un mezzo utile a distrarre la gente da ciò che conta davvero e provarono a fare lo stesso con l'omicidio di mio figlio parlando di Ultras violenti. Hanno sempre cercato di far passare per vittima chi ha ucciso, per fortuna il cittadino, nonostante le tante bugie dette, non lo ha permesso. Si parlò di risse, si parlò di armi ma la realtà, come lo ha evidenziato il processo, fu una semplice baruffa tra quattro ragazzi che, tra le altre cose, non sono neanche arrivati alle mani”. La conclusione, Giorgio Sandri, l'ha riservata all'individuo che ha ucciso Gabriele: “Spaccarotella in tutti questi anni non ha mai chiesto perdono a nessuno, ha distrutto una famiglia e ha spezzato la vita di un ragazzo di 26 anni: questo dimostra la levatura di questo individuo”.

[FONTE: La Lazio Siamo Noi]