Parte la Tessera PDF Stampa E-mail
Sabato 28 Agosto 2010 09:08

Le tessere, gli abbonamenti, gli ultras, le società, le questure, Maroni e compagnia. Inizia "il campionato della tessera del tifoso" il gruppo analizza le componenti  in gioco o che per forza di cose sono state influenzate dall'introduzione di questo provvedimento.     

 
LE TESSERE

Sono 521.540 le tessere del tifoso richieste alle società di A, B e laga pro, a meno di una settimana dall’inizio del massimo campionato e ben 220mila sono le carte Cuorerossonero del Milan (Galliani le ha spedite gratis a casa agli abbonati degli ultimi anni, sono in circolo da due anni, saranno in regola con le attuali direttive ministeriali?), l’Inter ha ricevuto 50.000 sottoscrizioni, 25.730 la Fiorentina, 20.074 la Roma, 18.000 la Samp, 17.920 il Palermo, 17.700 il Genoa, 12.000 la Juve. Se la matematica non è un opinione ne restano fuori 140.000 da distribuire tra le restanti squadre di serie A, B e lega pro. Un affare per pochi quindi, con vantaggi economici per i grossi club e svantaggi per le piccole società che perdono una parte consistente del proprio pubblico. Inizia il campionato e scopri che in quasi tutta Italia le tessere non sono ancora state consegnate ai tifosi (ecco perché nella prima giornata di B e C non valeva, perché non ce l’aveva nessuno), con relativi disagi e trasferte saltate per i tesserati. Come al solito gli unici chiamati ad  essere in regola sono i tifosi, mentre chi doveva preoccuparsi di stampare e consegnare le tessere si fa i propri comodi. I soldi? Quelli li hanno voluti subito, ancora prima dei documenti, delle foto, della firma digitale, delle verifiche in questura, quelli li hanno presi subito.

 

ABBONAMENTI

Abbonati in calo del 18%. Secondo la Lega all'appello mancheranno 65-70 mila sostenitori. Continua come ogni anno la fuga di spettatori dagli stadi. La tessera è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti e decreti che ha reso invivibili gli stadi allontanandone i tifosi anno dopo anno: tornelli, code, richieste di codici fiscali o documenti per i minori, vere e proprie odissee per procurarsi i biglietti, prezzi sempre più alti, divieti di trasferta, sono tutte che svuotano gli stadi e mettono la gente davanti alla tv, oramai molto più pratica ed economica dei nostri impianti. L’esempio di Parma è lampante, dopo l’ottimo campionato dello scorso anno e la buona campagna acquisti estiva, la propietà tutto si sarebbe aspettata tranne che un calo degli abbonati. Così come in altri stadi, dove il fronte del no alla tessera ha portato a dei cali di abbonati.

 

GLI ULTRAS

Mai come in questa occasione il movimento Ultras è compatto e dice no alla tessera. La sola Curva che ha aderito in modo compatto alla tessera è quella dell’Inter, tutte le altre sono contrarie, mentre la Curva di Firenze, Juve, Brescia e Palermo hanno gruppi tesserati e altri no. Quindi quasi tutte hanno rinunciato all’abbonamento e continueranno le forme di protesta per fare capire quanto sia inutile e dannosa questa tessera. Alcune Curve come Catania, Lazio, Reggina, Livorno, Trieste ed altre hanno annunciato l’astensione dal tifo per tutto l’anno, per dargli uno stadio di clienti come vogliono loro.

 

LE SOCIETA’

Continuano la loro posizione ambigua, la maggior parte dice di non volere la tessera, ma nessuna ha fatto niente per opporsi alla circolare del ministro. Molte, temendo di perder una fetta importante di tifosi (quelli che ci sono sempre, che cantano sempre, che vanno a Palermo il mercoledì….), contrari alla tessera, hanno creato la prelazione per i vecchi abbonati, in modo da non lasciare fuori chi per anni si è preso la responsabilità di dirigere il tifo. E’ il caso della Sampdoria, Genoa, Roma, Bologna, Lecce, Cesena ed altre….. staremo a vedere se anche il Parma avrà un occhio di riguardo per i suoi vecchi abbonati che hanno avuto il coraggio di dire no alla tessera.

 

LE QUESTURE

Come hanno già dimostrato le prime giornate di B e C, anche loro non sono assolutamente preparate alla tessera. I disagi saranno tantissimi, e la colpa sarà dei sempre dei tifosi, tesserati o no, con il rischio, che come al solito, ogni questura, a seconda della città, applicherà la tessera a suo modo e discrezione, come succede da anni per tutti i decreti e le leggi da stadio. Per rimanere sempre dalle nostre parti ricorderete senz’altro la calata degli Interisti costretti fuori dal Tardini a festeggiare il loro scudetto. Il questore disse che erano liberi di venire a Parma e di andare dove volevano, allora perché gli Atalantini scesi pacificamente lo scorso campionato , anche loro con la trasferta vietata, sono stati denunciati? Maroni dovrebbe essere contento, negli stadi il federalismo esiste già.

 

MARONI E COMPAGNIA

A proposito del ministro, ma non è meglio che pensi meno al pallone e che faccia il suo mestiere cercando di rimettere in piedi un paese ed un governo che stanno cadendo a pezzi? Perché non pensa al proprio lavoro e non la smette di cercare visibilità giustificando qualsiasi cazzata che gli viene in mente con il bisogno di sicurezza? Perché ci vuole fare credere che serve la tessera per sconfiggere la violenza? Ma le innumerevoli leggi vecchie erano allora inutili? Perché pubblicizza la tessera come un commerciante ? Perché la promuove con sconti agli autogrill e alle ferrovie? Le domande sarebbero altre mille, ma la risposta è solo una, che questa gente pensa solo ai propri i interessi e di quelli dei loro amici. Accordi con le banche, il fratello di Abete della lega calcio è presidente di BNL, con gli Autogrill, con le ferrovie,divieti di trasferta per favorire il digitale (solo in Italia diventato obbligatorio), questo è combattere la violenza o fare accordi commerciali? Non vogliono la sicurezza, non vogliono risolvere i problemi, vogliono solo i nostri soldi, quelli delle tessere, quelli dei biglietti, quelli per gli abbonamenti tv, quelli per il digitale, a loro, del nostro calcio, non gli e ne frega proprio un cazzo.

SENZA TESSERA PER DIGNITA’

senza tessera per dignità