Finale Coppa Italia, addio ai biglietti cartacei PDF Stampa E-mail
Lunedì 23 Aprile 2012 17:19

Riportiamo questo articolo, proveniente da uno dei maggiori notiziari di cronaca ultras, sulla reale possibilità che per la finale di Coppa Italia di quest'anno non esista un biglietto cartaceo ma bensì uno virtuale utilizzabile esclusivamente se caricato sulla Tessera del tifoso, modalità che potrebbe essere adottata per l'accesso a tutte le partite della prossima stagione.  

 

In questi giorni abbiamo assistito al caos e all’impotenza della Federazione difronte alle richieste dei club su quando giocare o non giocare il recupero della 33esima giornata. Fino a qualche settimana fa sempre la Lega si era resa nota per l’incapacità di saper gestire il “traffico” dei biglietti e addirittura la scelta della città in cui far giocare la finale di Coppa Italia del 20 maggio.

Da anni ormai è noto che la finale si giochi all’Olimpico di Roma, beh quest’anno diversi stadi sono stati scelti  poi scartati per disputare la partita…Milano, Firenze…la decisione finale, partorita con molto ritardo e dopo non pochi litigi e prese di posizione (ricordiamo che Petrucci stesso non voleva concedere l’Olimpico), è stata Roma.

Ma il perchè di quest’articolo non è certo il fare mera polemica sul lavoro della Federazione, perchè sarei banale, bensì incentrarmi sulle modalità di vendita dei biglietti. Se nelle ultime due stagioni le difficoltà create dalla tessera del tifoso sono note a tutti, e vanno di volta in volta peggiorando, anche se ora si intravede qualche spiraglio, con la finale di Coppa Italia si sperimenterà un nuovo, ulteriore sistema di “sicurezza” che potrebbe anche entrare in vigore già dall’inizio della prossima stagione o sicuramente a breve, anche se per ora, speriamo almeno, sono più voci che atti pratici: chi, come moltissimi gruppi grandi o piccoli, era riuscito sino ad ora ad aggirare i divieti posti dall’osservatorio, non avrà più stratagemmi ai quali attaccarsi in quanto non saranno più messi in vendita biglietti cartacei, ma il biglietto verrà caricato virtualmente sulla tessera in possesso dell’acquirente. Queste di seguito sono le disposizioni per Juventus-Napoli: dal 26 aprile prelazione per gli abbonati delle due squadre con caricamento sulla tessera del tifoso e rilascio contestuale del segna posto; dal 2 maggio prelazione per i possessori della “Juventus Membership” e “Napoli Club Azzurro Card” in modalità digitale anch’essa. Infine, se dovessero avanzare posti liberi, partirebbe la vendita classica con i biglietti cartacei. Una situazione che mette veramente tutti alle strette, non tanto gli ultras bianconeri QUASI tutti abbonati o comunque muniti di tessera del tifoso, quanto quelli partenopei…una misura che, se attuata d’ora in avanti, sarà un ennesima messa alle strette del mondo ultras e del calcio italiano in generale, sempre più costretto ad avvicinarsi, solo nella teoria lungi dalla pratica, al modello inglese.

Se in finale ci fosse andato il Siena? Tutt’altra storia.


Sinceramente vedo la cosa poco applicabile in vista del prossimo campionato, anche se possibile: l’orientamento del governo è sempre stato quello di imporre la tessera come “conditio sine qua non” per accedere agli spalti, quindi posso immaginare che se fosse rimasto Maroni si sarebbe andati in questa direzione. Col governo tecnico non lo so, si è parlato di modificare l’articolo 9 ma per ora siamo sempre in attesa di novità sul tema…

Rimane il fatto che se si fosse persone intelligenti, quest’idea la si farebbe morire sul nascere. Come? Boicottando la finale di Roma e boicottando qualsiasi altra partita in cui si utilizzi questo sistema di distribuzione… Purtroppo non siamo persone intelligenti in Italia, e lo dico con una certa amarezza. Ma è impossibile sostenere tesi diverse quando si sente parlare gente che, in vista del prossimo campionato, sta meditando di farsi la tessera del tifoso!

Certo, tifoserie come veronesi, milanisti, gobbi ed interisti hanno una certa libertà e vanno in trasferta “più o meno” senza problemi. Ma con la spada di damocle dell’articolo 9 sospesa sulla testa. A suo tempo è stato fin troppo chiaro il giochetto di Maroni che, ben conscio del fatto che la maggior parte delle curve italiane avrebbe boicottato la tessera del tifoso, ha emesso la famosa circolare relativa ai cinque anni: in pratica, questa circolare interpreta l’articolo 9 della Legge Amato non come un’esclusione a vita per chiunque abbia avuto il minimo problema da stadio, ma come una limitazione solo per chi ha avuto condanne penali anche solo di primo grado negli ultimi cinque anni.

Già messa così la questione sembra diversa. In realtà è molto più subdola di ciò che si pensa, considerando che nel nostro ordinamento giuridico i processi si svolgono su tre gradi di giudizio: se io prendo una diffida di tre anni ed alla scadenza del provvedimento vengo giudicato colpevole in primo grado “pago” con l’esclusione dal servizio tessera del tifoso per cinque anni; se dopo quattro anni e mezzo affronto il secondo grado e vengo nuovamente giudicato colpevole, vengo escluso per altri cinque anni; se dopo ulteriori quattro anni la Corte di Cassazione mi giudica innocente, io mi sono trovato a farmi (Da innocente!) ben (3+4,5+4=) 11 anni e mezzo senza la possibilità di sottoscrivere la tessera, farmi l’abbonamento e seguire la mia squadra in trasferta!

Non solo, ma nel momento in cui tutte le tifoserie avessero sottoscritto la tessera del tifoso e fossero tornate in trasferta, state pur tranquilli che la cosa non sarebbe finita qui: ai primi incidenti di una certa gravità (che si verificano per la legge dei grandi numeri… dubito che ci sarà mai un Fiorentina-Juve o un Roma-Napoli con entrambe le tifoserie presenti e senza incidenti! E nel momento in cui questo succede non ha senso far pagare ai tifosi di tutta Italia i problemi creati da una o più singole tifoserie! Ma fatelo capire agli italiani, ormai capaci solo di populismo da due soldi…) scatterebbe l’applicazione dell’articolo 9 “alla lettera” come è previsto dalla Legge Amato, ovvero che chiunque nel corso della propria “carriera da stadio” abbia ricevuto anche solo una diffida poi passata in giudicato vent’anni fa o dalla cui accusa è stato poi assolto, non può più sottoscrivere la tessera del tifoso e pertanto non può più sottoscrivere l’abbonamento per lo stadio, seguire la propria squadra in trasferta e, se il sistema “sperimentato” nella finale di Roma venisse adottato anche per il futuro del calcio italiano, nemmeno più acquistare un biglietto per lo stadio!

Ne consegue che quanto meno prima di sottoscrivere la tessera del tifoso sarebbe utile e giusto che prima venisse modificato l’articolo 9. Ma molti di quelli che hanno iniziato a farmi un certo tipo di discorsi tutto ciò non lo sanno. O, se lo sanno, fingono di non capire. Guardano il proprio orticello. E ti vengono a dire, col tono come se avessero ragione: “Senti, io ho fatto la mia protesta, ma adesso sono stufo e voglio tornare in trasferta…”.

HO FATTO LA MIA PROTESTA!?!

La verità è che se gli italiani sono pecore, i tifosi italiani non sono molto diversi. Quando siamo in grado di produrre certi ragionamenti, dovremmo avere il coraggio di non lamentarci più di nulla: in fin dei conti, se l’Italia è ridotta così è proprio grazie a gente che ha sempre ragionato guardando il proprio piccolo orticello… Rimanendo nel caso specifico, i futuri “Tesserati pentiti” saranno quelli che scaveranno la fossa proprio ai loro stessi amici che oggi non sono tesserati e che non lo saranno in futuro, perchè saranno loro che con il loro atteggiamento finiranno per fare il gioco del governo e isolare quelli che di loro non ci stanno.

Allora, è pur vero che la tessera è stata concepita per dividere, come riconosce qualcuno; ma è pur vero che a dividere sono stati quei tifosi che se ne sono fregati da subito, fin dalla sua introduzione (quando ti dicevano “Io non ho niente da nascondere!”) unitamente a coloro che, all’inizio della prossima stagione, decideranno di sottoscrivere la tessera del tifoso perchè “Hanno fatto la loro protesta ed ora vogliono tornare in trasferta” e perchè “Questa protesta non serve a niente”. Come dicevo un pò di tempo fa, chi si tessera è complice. Lo penso tuttora e ne sono assolutamente convinto. Dal prossimo anno, vedremo quanti ancora si renderanno complici di una situazione ben oltre il limite del ridicolo, finendo per alimentare le politiche repressive del governo e tirando la zappa sui piedi a coloro con i quali hanno sempre condiviso le gradinate.

Ed ora tesseratevi pure. Sappiate però che sarete complici. E colpevoli per la vostra parte.


[FONTE: sportpeople.net]