Disinformazione TdT: obiettivo raggiunto! PDF Stampa E-mail
Lunedì 16 Agosto 2010 21:13

L'articolo che segue è tratto da "12° uomo - la voce dei tifosi viola".

 

Ed ecco che alla fine il concetto che stava a cuore a molti, per promuovere la tessera del tifoso è passato. Basta parlare con le persone, leggere e si evince forte e chiaro che chi non fa la tessera è un violento, oppure, integrando, ha qualcosa da nascondere, o peggio ancora, non è un vero tifoso.

 

Altre frasi: siamo tutti schedati, una tessera cosa cambia? Tanto se ti vogliono rintracciare non hanno bisogno della tessera. Aggiungiamo pure, in questo che è diventato un mare di luoghi comuni: non ci sono più le mezze stagioni e concludiamo con un bel: qui una volta era tutta campagna e ci siamo riempiti la bocca abbastanza. Non è stato possibile, tranne rare eccezioni, avere una adeguata informazione al riguardo. Perché? Sarebbe interessante conoscere la risposta. Qui si vive e ci si appassiona a notizie/non notizie di mercato 365 all'anno e quando c'è una vera notizia, in molti preferiscono tacere. Eppure mancano all'appello tanti abbonati, possibile siano tutte persone che "hanno qualcosa da nascondere?" Mettiamoci la crisi economica e gli orari impossibili delle partite. Ma non vogliamo dire che tanti si stanno disaffezionando per un calcio che non gli appartiene? L'abbiamo già scritto, chi comanda il calcio lo sta uccidendo e svuotando di ogni sentimento. Poesia, romanticismo, passione, fede, sono parole prive di significato in questo calcio. Siamo un numero, un misero utente, non un tifoso. Tutto sembra artificiale,nulla appare vero. A cominciare dai giocatori. Eppure qualcuno crede ancora che amino la maglia, che abbiano rispetto per i tifosi, ben inteso, coloro i quali gli pagano lo stipendio. Stanno scavando un vero abisso tra il paese reale (non quello che ci propinano in tv) e un calcio di mercenari, sciacalli, divieti, imposizioni. Ma si continua a parlare di gossip, possibile che i più non vogliano spiegare perché un tifoso dovrebbe accettare una tessera, calata dall'alto? E' argomento spinoso, difficile? Si lo è, senza dubbio. Ma che non si capisca che rivoluzionerà il calcio per sempre, appare strano. Chi ha detto no, non lo ha fatto a cuor leggero. Non sono lo stereotipo che si vuol far passare di brutti, sporchi e cattivi. Alcuni sono quelli che non si "scelgono" le trasferte ma le fanno tutte. Alcuni hanno detto invece basta, perché questo calcio non gli appartiene più. Alcuni con il loro no, si stanno battendo per tutti affinché in curva si possa tifare, sbandierare, quella curva che tutti diciamo di amare e che invece vogliono ridurre al silenzio e tutti seduti. Quelli che hanno detto no, lo stanno facendo anche per chi la tessera l'ha fatta ed è liberissimo di farla. Ma se non avete capito che ci vogliono dividere, allora facciamo il gioco di altri. Perché a fronte di un biglietto nominale, chi non si tessera avrebbe qualcosa da nascondere? Qualcuno lo può spiegare per piacere? Perché pochissimi parlano del microchip RFID? Perché questo silenzio? Perché non si dice che l'idea della tessera era già stata ventilata oltre 20 anni fa, da Margaret Tatcher ma il suo stesso governo rifiutò l'idea in quanto contrario ai principi fondamentali della libertà personale, che dovrebbero essere alla base di qualsiasi democrazia. Se privacy, riservatezza, libertà vi sembrano argomenti di poco conto allora va bene.
Rispettiamo il diritto a fare la tessera. Rispettiamo però il diritto a non fare la tessera. Forse se avessimo avuto tutti una migliore informazione...che presuntuosi che siamo, in un paese che è al 72° posto nella classifica della libertà di stampa, unica grande democrazia "Partly Free".