Udinese - PARMA (07-04-12): Resoconto più foto del Gruppo PDF Stampa E-mail
Martedì 24 Aprile 2012 19:15

Udinese - PARMA (3-1)

Nella 31a giornata prepasquale di campionato, il 7 Aprile scorso, il nostro Parma ha affrontato l’Udinese al Friuli in quella che definire una giornata monsonica potrebbe essere un eufemismo. Siamo partiti con cinque macchine di primo mattino per raggiungere senza troppa fretta lo stadio friulano, nel quale, dopo quasi quattro ore di viaggio, arriviamo.

 

Posteggiamo nel parcheggio adiacente lo stadio, tra il settore ospiti ed i distinti, facciamo i biglietti ai baracchini senza nessun problema. Entriamo nei distinti passando tranquillamente il prefiltraggio ed i tornelli, in mezzo ai normali tifosi bianconeri poi, tra una chiacchiera ed una birra al bar interno dell’impianto sportivo, attendiamo l’inizio della partita. La pioggia cade incessante e s’intensifica nei minuti che precedono il fischio d’inizio, ¾ dello stadio sono all’aperto per cui a farla da padrone sono cappucci, impermeabili e kway più o meno di fortuna. Dal settore di cui abbiamo i biglietti vediamo già posizionati, nella zona superiore del settore ospiti, i tifosi gialloblu tesserati, con i loro striscioni già attaccati alla ringhiera. Il loro accesso allo stadio dev’esser stato molto meno piacevole del nostro, scortati dall’uscita del casello autostradale fino allo stadio (e sarà così anche al ritorno), controllati e perquisiti prima di entrare, ovviamente con solo materiale autorizzato, messi dove vogliono le pettorine gialle. Una situazione molto differente dalla nostra, che come precedentemente detto siamo entrati in una perfetta tranquillità, per di più in mezzo a decine di tifosi di casa. Che bell’ironia vero? Ma sapete, i nostri concittadini sono tesserati, sono autorizzati e nonostante questo devono sottostare all’occhio minatorio di un poliziotto o addirittura di uno steward. Noi ultras, liberi e ribelli invece, sembriamo paradossalmente una famiglia felice come non se ne vedevano da tempo allo stadio. Questi sono i vantaggi della tessera di Maroni. La nostra presenza è rimasta celata fino al calcio d’inizio quando abbiamo srotolato i nostri striscioni CURVA NORD MATTEO BAGNARESI e ULTRAS LIBERI, cantando il nostro coro di apertura ed incitando dal primo momento il nostro amato Parma, successivamente pochi stewards si fermano nei nostri pressi fino a fine gara, ma senza mai chiederci nulla. Per gli atweard e la questura locale la nostra posizione è assolutamente normale. La pioggia non piega il nostro entusiasmo e non spegne il fuoco che abbiamo in gola e nelle mani mentre scandiamo i cori che esortano i crociati alla vittoria. Anche gli udinesi si fanno ben sentire, sono presenti tutti i gruppi, gli Ultras, il Collettivo, i Supporters ed i Friulani sono tornati in Curva Nord dopo essere stati fuori per protesta contro la tessera, ed incitano la squadra di casa con potenti cori e battimani. Purtroppo la fine del primo tempo vede il Parma sconfitto per 2 a 0,  noi andiamo al bar per rifocillarci e ripararci dalla pioggia,  mentre siamo in giro notiamo la presenza di qualche poliziotto, prima assenti, che però sembrano e rimarranno tranquilli. I bar dei distinti sono migliori di quelli dei settori ospiti, più forniti e con la birra, anche i bagni hanno un aspetto migliore e sono più igenici, se confrontati con i bagni ad esempio del settore ospiti di Lecce o quelli di San Siro, i bagni dei distinti di Udine sembrano quasi un salotto. Negli stadi Italiani quindi i maggiori vantaggi e confort si hanno nei settori dove si accede senza la tessera. All’inizio del secondo tempo espletiamo più volte il nostro rifiuto verso la Tessera del tifoso e tutto il sistema che l’ha partorita, in seguito continuiamo a cantare per il Parma fino all’esplosione per il gol di Lucarelli che ci regala una speranza per la vittoria. Cantiamo anche per i diffidati e gioiamo del nostro essere Ultras gialloblu, sperando di poter tornare a quel modo di vivere la trasferta che da ormai un anno ci hanno privato. Purtroppo Asamoah sigla il 3-1 e questo decreta la sconfitta del Parma al triplice fischio. A questo punto uno steward apre il cancello che ci separa del settore ospiti e veniamo esortati ad uscire da quella parte per “sicurezza dell’ordine pubblico”, la nostra dipartita però è frenata nel vedere il capitano Lucarelli correre da una parte all’altra del campo verso di noi,  lo accogliamo chiedendo più compattezza e voglia di vincere, perché il rischio della retrocessione in serie B è reale, seguono le sue rassicurazioni, lasciandoci anche maglia e pantaloncini, facendo successivamente ritorno agli spogliatoi. Un bel gesto da parte di un giocatore, soprattutto perché spontaneo, esso mostra un rispetto degno di nota verso i tifosi più assidui, gesto apprezzato ancora di più perchè è stato l'unico di tutta la squadra a metterci la faccia dopo una sconfitta. Dopo un minuto siamo già sulle macchine diretti verso casa, il deflusso del Friuli non ci fa perdere troppo tempo e in 10 minuti siamo già in autostrada, mentre pensiamo al pullman del Coordinamento, che essendo tesserati, per garantire loro la sicurezza, la questura locale li libererà dal recinto del settore ospiti solo quando intorno al Friuli non si muoverà più nemmeno una foglia e cioè circa dopo un ora dopo il novantesimo. Anche oggi abbiamo visto l'inutilità della tessera e l'inutilità della fidelizzazione, che non da nessun vantaggio.... anzi, è molto più facile e confortevole andare allo stadio senza tessera, mentre i buoni, quelli autorizzati da Maroni, quelli con la tessera, vengono schedati, controllati e guardati  a vista...... come i peggiori degli Ultras che girano i nostri stadi. Mentre percorriamo gli ultimi kilometri che ci dividano da casa, ripensiamo alle emozioni che ci ha regalato questa insolita giornata al Friuli, orgogliosi di essere riusciti a seguire la nostra squadra ed aver fatto ancora una volta breccia nel muro erto da chi vuol cancellare gli Ultras, le nostre tradizioni ed il nostro modo di tifare, che da 40 anni a questa parte in tutte le Curve di ogni città d'Italia si tramandano di padre in figlio.

VIVERE ULTRAS PER VIVERE