Viva i biglietti della casta di San Siro! Che allo stadio non ci va più nessuno PDF Stampa E-mail
Domenica 12 Febbraio 2012 19:50

Fa discutere a Milano la polemica sui biglietti gratis allo stadio di San Siro offerti a assessori, consiglieri, giornalisti e via dicendo, da parte di palazzo Marino.

 

Ne hanno scritto Affaritaliani.it e il Giornale, scatenando persino la replica del sindaco Giuliano Pisapia che ha detto di esserci andato «una sola volta» (sic). Riconosco il merito ai colleghi di aver tirato fuori le carte, ma non si capisce davvero il problema di tutta questa storia definita «anticasta». S’interseca con la solita (e ormai stancante) polemica sulla politica mangiona e privilegiata, una foglia di fico che spesso nasconde il resto di una popolazione che gode di altrettanti privilegi. 
Premesso che il comune di Milano ha una convenzione con Milan e Inter e allo stadio ci può mandare chi vuole, se continuiamo a soffermarci su chi va gratis e chi no, (Magistrati ? Avvocati ? Banchieri? Sceicchi? Veline? Pornostar? Ad o presidenti di società quotate?), non risolveremo mai il problema vero del nostro calcio: il rapporto tra i tifosi e lo stadio. Si tratta di un lento declino, a cui hanno contributo diversi fattori, (scandali vari e variegati, orari assurdi, costo dei biglietti, tv, basso livello di gioco, violenza, mancanza di innovazione e sicurezza), che fa pensare come sia quasi utile e necessario regalare i biglietti. Il rischio infatti è che non ci vada più nessuno. È chiaro che sarebbe auspicabile che tutti facessero come il Radicale Marco Cappato, che ogni settimana organizza una lotteria dove si estraggono i biglietti. Ma in ogni caso ben venga regalare i biglietti per le partite. Le tribune sono sempre più vuote, tanto che l’anno scorso la Triestina decise di mettere al Nereo Rocco dei teloni con tifosi finti... 

Intendiamoci, non è una polemica da bar sport. Ce lo dice l’ottimo sito sempre aggiornato StadiaPostcards.com e ce lo confermano i dati della Lega Calcio del gennaio del 2012, dove si legge che «complessivamente il campionato di Serie A perde il 6,8% di spettatori rispetto alla scorsa stagione». Ma pure nel 2010, diverse tifoserie, in polemica con la tessera del tifoso, avevano confrontato i dati con gli anni ’90 e ’80. Alla settimana giornata di due anni fa, «la media spettatori allo stadio per le società di Serie A è di circa 24.481 a partita. Premesso che 24.481 spettatori a partita sono un dato chiaramente fallimentare (nel 1997-98 erano più di 31.000, e nel 1984-85 erano più di 38.000), l'andamento è negativo anche rispetto alla scorsa stagione. Dal 2008-09 si sono persi, in media, circa 695 spettatori a partita».

Postilla. A San Siro io ci sono sempre stato pagando oppure per lavoro. Abbonamento o biglietto. Sempre lo stesso posto, secondo blu sulla destra vicino al gruppo Lucifero. Fino allo scioglimento della Fossa dei Leoni nel 2005. Su quello che è accaduto allora non mi soffermo, anche perchè si è già detto e scritto tantissimo. Resta un fatto. Una volta c’era chi cercava di entrare magheggiando con le tessere. Qualcuno riusciva a sfondare ai cancelli andando lì anche sette ore prima dell’inizio. C’èra persino chi scavalcava il muretto, un tempo molto più basso, beccandosi una scarica di manganellate dai poliziotti. La gente, però, aveva voglia di andarci per davvero allo stadio. Ora invece dei boati del pubblico per un goal si sente soprattutto lo speaker con musiche abnormi in sottofondo....Insomma più gente ci va allo stadio meglio è, con la speranza che un giorno cambi davvero qualcosa. E non saranno di certo due biglietti ai politici in meno a farlo. 

Alessandro Da Rold

[FONTE: Linkiesta ]