Gemellaggi
Viva i biglietti della casta di San Siro! Che allo stadio non ci va più nessuno |
Domenica 12 Febbraio 2012 19:50 |
Fa discutere a Milano la polemica sui biglietti gratis allo stadio di San Siro offerti a assessori, consiglieri, giornalisti e via dicendo, da parte di palazzo Marino.
Ne hanno scritto Affaritaliani.it e il Giornale, scatenando persino la replica del sindaco Giuliano Pisapia che ha detto di esserci andato «una sola volta» (sic). Riconosco il merito ai colleghi di aver tirato fuori le carte, ma non si capisce davvero il problema di tutta questa storia definita «anticasta». S’interseca con la solita (e ormai stancante) polemica sulla politica mangiona e privilegiata, una foglia di fico che spesso nasconde il resto di una popolazione che gode di altrettanti privilegi. Intendiamoci, non è una polemica da bar sport. Ce lo dice l’ottimo sito sempre aggiornato StadiaPostcards.com e ce lo confermano i dati della Lega Calcio del gennaio del 2012, dove si legge che «complessivamente il campionato di Serie A perde il 6,8% di spettatori rispetto alla scorsa stagione». Ma pure nel 2010, diverse tifoserie, in polemica con la tessera del tifoso, avevano confrontato i dati con gli anni ’90 e ’80. Alla settimana giornata di due anni fa, «la media spettatori allo stadio per le società di Serie A è di circa 24.481 a partita. Premesso che 24.481 spettatori a partita sono un dato chiaramente fallimentare (nel 1997-98 erano più di 31.000, e nel 1984-85 erano più di 38.000), l'andamento è negativo anche rispetto alla scorsa stagione. Dal 2008-09 si sono persi, in media, circa 695 spettatori a partita». Postilla. A San Siro io ci sono sempre stato pagando oppure per lavoro. Abbonamento o biglietto. Sempre lo stesso posto, secondo blu sulla destra vicino al gruppo Lucifero. Fino allo scioglimento della Fossa dei Leoni nel 2005. Su quello che è accaduto allora non mi soffermo, anche perchè si è già detto e scritto tantissimo. Resta un fatto. Una volta c’era chi cercava di entrare magheggiando con le tessere. Qualcuno riusciva a sfondare ai cancelli andando lì anche sette ore prima dell’inizio. C’èra persino chi scavalcava il muretto, un tempo molto più basso, beccandosi una scarica di manganellate dai poliziotti. La gente, però, aveva voglia di andarci per davvero allo stadio. Ora invece dei boati del pubblico per un goal si sente soprattutto lo speaker con musiche abnormi in sottofondo....Insomma più gente ci va allo stadio meglio è, con la speranza che un giorno cambi davvero qualcosa. E non saranno di certo due biglietti ai politici in meno a farlo. Alessandro Da Rold [FONTE: Linkiesta ] |