Calcio e nuvole, tifosi da stadio e teleutenti da salotto PDF Stampa E-mail
Giovedì 09 Febbraio 2012 18:54

Il calcio italiano sembra trascinarsi verso una lenta e inesorabile deriva. Cresce il disincanto dei tifosi (Calcio, quando anche i tifosi abbandonano la nave).

 

Gli stadi si svuotano. Il pubblico che un tempo affollava e colorava le tribune non è più attratto dallo spettacolo vissuto dal vivo. Aumenta la tendenza a  guardarsi le partite trasmesse dalle pay tv dal comodo divano del salotto di casa.

Un trend inarrestabile e pericoloso, per il desolato e desolante mondo pallonaro italiano. Sarà sempre più difficile riportare a casa falangi di tifosi in fuga dagli stadi, a prescindere dalla loro inadeguatezza strutturale. Senza contare il mancato ricambio generazionale, il cui gap sarà impossibile da colmare nei lustri a venire.

La Gazzetta dello Sport, in una recente inchiesta, ha appurato che dal 2008 a oggi gli abbonati sono calati del 20,4 per cento. I  teleutenti del calcio a pagamento, viceversa, hanno registrato una crescita del 69 per cento. Un dato che prescinde dagli abbonati di Mediaset Premium. I dati sarebbero dunque ancora peggiori.

Una vera e propria fuga dagli stadi, rispetto alla quale la Lega Serie A guidata dall’ineffabile Maurizio Beretta non si decide a prendere provvedimenti incisivi. I nostri impianti sono sempre più simili a cattedrali nel deserto.

La percentuale di riempimento è di gran lunga la più bassa in Europa, con un misero 61 per cento (ma la tendenza è verso un netto peggioramento). Un dato allarmante se rapportato al 69 per cento della Francia, al 73 della Spagna, all’88 della Germania e al 92 dell’Inghilterra.

Tutto ciò accade mentre le televisioni a pagamento fanno il pieno, forti dei diritti tv con i quali tengono in piedi la baracca e fungono da padroni del vapore. Sky ha appena festeggiato il traguardo dei 5 milioni di clienti. Anche Mediaset Premium è in costante crescita.

E’ probabile che a determinare questa tendenza siano anche le precarie condizioni degli stadi italiani. Impianti vecchi, spesso inadeguati alle esigenze del calcio dal vivo nel terzo millennio.

La prova provata potrebbe essere fornita dall’incremento di abbonamenti che ha avuto la Juventus con il passaggio al nuovo stadio di proprietà. Dopo l’inaugurazione dello Stadium, la società bianconera è salita dai 14.290 abbonati della passata stagione ai 24.137 odierni (l’incremento dei ricavi ammonta al 135 per cento). Forse sarà così, ma abbiamo forti dubbi in proposito.

Senza un soprassalto di cultura calcistica che rimetta i tifosi al centro del sistema come lo erano negli anni d’oro del calcio italiano (Calcio, quando i tifosi erano il centro del mondo) e risvegli una passione fin troppo sopita, la deriva sarà infinita anche con la costruzione di nuovi e confortevoli impianti.

Sergio Mutolo

[FONTE: Calcio Press]