Siena-Lazio: l'odissea per acquistare un biglietto PDF Stampa E-mail

Il 7 Gennaio 2012 si è giocata la partita Siena-Lazio, valida per il campionato di Serie A e, come al mio solito, anche in questo caso decido di imbarcarmi in questa ennesima trasferta al seguito dei biancocelesti.


Come molti ben sanno, infatti, il sottoscritto, pur non avendo assolutamente sottoscritto alcuna “carta di credito del tifoso”, non essendo residente, per motivi di lavoro, nella regione Lazio, ha la possibilità di acquistare il biglietto di qualsiasi settore dello stadio in cui gioca la squadra biancoceleste, tranne che per quello ospiti.
Così come fatto in occasione di ogni trasferta da me effettuata nelle ultime due stagioni, quindi, mi metto a cercare su internet le modalità di vendita dei tagliandi per accedere allo stadio.
Il comunicato pubblicato sul sito ufficiale del Siena recitava testualmente: “I biglietti per la gara Siena-Lazio in programma sabato 7 gennaio alle 18 allo stadio “Artemio Franchi – Montepaschi Arena” sono in vendita in tutto il circuito nazionale Lottomatica.”.
Perfetto, mi dico.
Mi reco quindi nella più vicina ricevitoria Lottomatica-Listicket, per acquistare un tagliando della “Curva San Domenico”, il settore limitrofo a quello destinato alla tifoseria ospiti. Ma giunto qui, ecco l’amara sorpresa: nel circuito nazionale sono stati inseriti solo i biglietti per il settore ospiti, acquistabili solo e unicamente con la tessera del tifoso. Per tutti gli altri settori dello stadio bisogna recarsi nelle ricevitorie di Siena e provincia!
Allucinante!
In pratica se il sottoscritto fosse un tifoso della Lazio o fosse un semplicissimo appassionato di calcio con tessera del tifoso al seguito, e non volessi, per qualsivoglia ragione, essere rinchiuso nel settore ospiti, non potrei acquistare alcun biglietto al di fuori di quello per accedere in questa determinata porzione dello stadio, nonostante la sottoscrizione della tessera mi consenta, così come da disposizioni, di scegliere liberamente qualsiasi settore dal quale assistere alla partite di calcio.
O, ancora peggio, se il sottoscritto fosse un tifoso del Siena non residente in Toscana, non avrei assolutamente la possibilità di acquistare il biglietto per assistere alla partita della mia squadra. Anche perché, e qui siamo al paradossale, sempre secondo il comunicato pubblicato sul sito ufficiale del Siena Calcio, “Il giorno della partita sarà possibile acquistare i biglietti alla Biglietteria “Il Campino” (viale Vittorio Veneto) dalle 10 alle 18,30, in tutti i settori eccetto quello ospiti; la vendita è riservata ai POSSESSORI di tessera del tifoso.”.
Torno quindi, mestamente a casa, e mi rimetto davanti al computer nella speranza di poter acquistare, perlomeno, il biglietto tramite internet. Ma anche in questo caso, niente da fare. Sul sito della Listicket la vendita online, per questa partita, non è stata attivata. Andiamo bene…
Che fare allora?
Fortunatamente ho qualche amico in Toscana che si presta a raggiungere una delle ricevitorie per acquistare il biglietto per me e poi consegnarmelo il giorno della partita. Ovviamente però, non avendo il mio documento al seguito, è costretto a fare il biglietto con i suoi dati. Poco male: tanto c’è la possibilità del “cambio nominativo”, procedura che, come riportato sul sito ufficiale della Listicket, “permette, all’utilizzatore corrente di un titolo cartaceo, di assegnare il proprio titolo ad altro utilizzatore, indicandone i dati anagrafici corretti. Il nuovo utilizzatore sarà abilitato, da quel momento, a varcare i tornelli e accedere all’evento.”.
Acquistato il biglietto, il mio amico mi comunica i dati necessari per effettuare il cambio utilizzatore. Inserisco sul sito il “numero tipografico”, la “carta di emissione” ed il “progressivo di emissione” riportati sul tagliando, e poi procedo ad inserire il mio nome, il mio cognome, la mia data ed il luogo di nascita. Fatto, invio.
Ma ecco che sul sito appare un’insolita scritta: “Si è verificato un errore. Ti chiediamo di metterti subito in contatto con la nostra assistenza per risolvere questo problema.”.
Ripeto la procedura, ma niente.
Non mi rimane che contattare il centro assistenza della Listicket, al numero, a pagamento, 892982.
Mi risponde una signorina gentilissima alla quale espongo il mio problema. La sento digitare qualcosa sulla tastiera e poi confabulare con un’altra persona. Dopo qualche minuto mi dice che neanche lei riesce ad effettuare l’operazione e mi chiede di riprovare a chiamare tra una decina di minuti affinché possa avere il tempo di verificare l’effettiva motivazione di tale problema.
Dopo circa un quarto d’ora ripeto la chiamata e mi risponde la stessa signorina che mi spiega, testualmente, che “il cambio utilizzatore per questa partita non si può fare per motivi di ORDINE PUBBLICO, in quanto il Prefetto di Siena ha disposto il divieto per questo tipo di operazioni”!
Senza parole…
In pratica non mi resta altro da fare che mettermi in macchina e recarmi personalmente a Siena per acquistare il tanto agognato tagliando e, con l’occasione, risarcire il mio amico per un acquisto pressoché inutile.
Il 3 Gennaio, quindi, approfittando di una mia giornata libera, raggiungo il capoluogo toscano e mi reco in una delle ricevitorie autorizzate. Qui, finalmente, previa consegna del mio documento e, addirittura, del codice fiscale (???), riesco ad ottenere, alla “modica” cifra di venticinque euro, un biglietto a mio nome per accedere nella Curva “Beneforti” (o, se preferite, Curva “San Domenico”).
E finalmente arriva il giorno della partita.
Arrivo a Siena intorno alle 16 (il fischio di inizio era previsto per le ore 18) e, seguendo le indicazioni stradali, raggiungo il varco per il parcheggio destinato ai tifosi ospiti. L’accesso delle auto viene disciplinato da due steward che, per far entrare le macchine all’interno dell’area parcheggio, pretendono l’esibizione del biglietto del settore ospiti e della relativa tessera del tifoso. Io non sono in possesso di nessuno dei due, e quindi gli steward mi rimandano indietro, nonostante sia un tifoso della squadra ospite.
Nonostante il traffico, riesco comunque a posteggiare nei pressi dello stadio e raggiungo a piedi l’ingresso C2, quello della Curva Beneforti. Qui, dopo il consueto controllo del tagliando e del documento di riconoscimento, gli steward davanti ai tornelli mi fanno presente che “le bandiere e gli stendardi non possono essere introdotti all’interno dello stadio, tranne nel caso in cui si abbia la tessera del tifoso o  si sia in possesso di regolare autorizzazione”!
Dopo una serie di batti e ribatti, sono quindi costretto ad abbandonare le aste del mio stendardo all’ingresso.
Sembra di vivere un film: ogni minuto che passa, scopro una cosa nuova, una più assurda dell’altra!
Finalmente riesco ad entrare nello stadio, e mi ricongiungo con i ragazzi con cui vivo e trascorro le tante trasferte al seguito della Lazio nel settore dei non tesserati. In questa zona dello stadio i laziali sono in un discreto numero. Il settore ospiti, con circa 1500 tifosi biancocelesti (ed è in occasioni come queste che mi chiedo dove stava tutta questa gente in una trasferta sicuramente meno distante come quella di Napoli) è alla nostra sinistra, ma in mezzo ci sono degli spalti lasciati totalmente vuoti ed inaccessibili dal personale della sicurezza. Alla nostra destra, invece, ci sono i tifosi senesi, separati da noi da un esiguo numero di steward.
La partita finirà con una sonora sconfitta della compagine biancoceleste per ben quattro a zero. L’unica nota positiva della giornata è che, sul risultato di tre a zero alla fine del primo tempo, mentre nel settore ospiti i tifosi laziali, alternano delle pause incomprensibili nell’apporto vocale agli insulti contro la propria squadra e l’allenatore, arrivando addirittura ad evidenziare il possesso di palla della squadra di casa con degli “olè” a mio parere totalmente fuori luogo, nel nostro settore, mentre si sottolinea orgogliosamente a più riprese il nostro non essere tesserati, regna la goliardia e si continua ad incitare e cantare sotto la sguardo stupito e attonito dei tifosi del Siena seduti vicino a noi.
Va detto, per altro, che non tutti nel settore ospiti pare siano stati d’accordo con questo tipo di impostazione e tutto ciò è ampiamente dimostrato anche da alcuni, brevi, momenti di tensione a cui abbiamo potuto assistere dalla nostra zona, nonostante fossimo comunque piuttosto distanti dalla  gradinata dei tifosi laziali tesserati.
A fine partita, mentre la tifoseria senese esulta per l’eccellente risultato acquisito dalla propria compagine, alcuni calciatori biancocelesti vengono sotto il settore applaudendo i laziali presenti, quasi a chiedere scusa per il poco impegno profuso in campo.
All’uscita gli steward ci fanno passare obbligatoriamente per un varco laterale che ci conduce sotto il settore ospiti, facendoci ricongiungere con gli altri tifosi biancocelesti  e facendoci uscire, tutti insieme, in quel famoso parcheggio vietato ai non tesserati.
Arriva quindi il momento dei saluti.
Rientro a Roma dando appuntamento ai miei fratelli laziali alla prossima trasferta e con tanti spunti di riflessione che si agitano nella mia mente, ma soprattutto con la consapevolezza, una volta di più, che la “carta di credito del tifoso”, insieme a tutti quelli che stanno abbondantemente lucrando sulla testa di noi tifosi, stanno uccidendo, ogni giorno che passa, la passione nei confronti di quello che un tempo era il gioco più bello del mondo.

Daniele Caroleo

FONTE: Dalla parte del torto.