Porsi degli obiettivi. PDF Stampa E-mail
Martedì 11 Ottobre 2011 11:04

Inutile nascondersi dietro un dito, non è un periodo facile questo per il tifoso, soprattutto per chi come noi ha scelto liberamente di non fare la Tessera del Tifoso e sta subendo un’ingiustificata “rappresaglia” sotto forma di divieti.

 

Ma non è un periodo facile in generale per il mondo del calcio e del tifo, infatti continua lentamente a sgretolarsi quel mondo che era la nostra vita, la nostra passione, la nostra “malattia”. Anno dopo anno diminuiscono gli spettatori, gli stadi sono sempre più vuoti, soprattutto i settori ospiti, a parte quelli delle tifoserie che hanno grandi numeri. Ma anche dove ci sono settori pieni, sta venendo a mancare il tifo, soprattutto quello spontaneo.

Perfino su alcuni giornali si stanno accorgendo e chiedendo, noi lo facevamo già dieci anni fa, il motivo del calo degli spettatori e se forse possa essere causa delle pay-tv, che continuano a martellarci con continue pubblicità, e puntano tutto sugli stadi, da rifare con una legge ad hoc. Ovviamente quello è il loro prossimo obiettivo, il loro prossimo passo, una volta che l’avranno raggiunto e ci avranno speculato gli importerà ben poco se le nuove strutture saranno poco popolate.

Andare allo stadio piace sempre meno, un po’ a tutti, molti continuano a seguire soprattutto per abitudine, per inerzia e la gente si sta anche abituando a domeniche senza stadio, senza sentirne nemmeno la mancanza, cosa fino a qualche anno fa impensabile.

Questa è una situazione pericolosa, soprattutto per la velocità con cui si sta espandendo. La tastiamo quando andiamo al Tardini, ce lo confermano le parole e le impressioni della gente con la quale parliamo. Noi Ultras, che maggiormente ci accorgiamo di tutte queste cose, abbiam scelto comunque di non mollare, e non possiamo farci prendere dalla rassegnazione e dalla svogliatezza. Al contrario, anche se è difficile trovare degli stimoli, quello che dobbiamo assolutamente fare è porci in continuazione degli obiettivi e cercare di raggiungerli. Se non ci si vuole spegnere lentamente.

Le cose che stiamo accusando maggiormente, e appunto volute da chi le impone, sono non poter seguire la propria squadra in trasferta e non avere ospiti quando si gioca al Tardini. Per la trasferte stiamo cercando di capire come realmente funzionino le cose e più passano le settimane e più ci stiamo facendo l’idea che il protocollo, che lasciava aperta una possibilità per i non tesserati di andare in trasferta, in realtà sia solo un’operazione di facciata, la reale intenzione di Maroni & co. è vietare a prescindere, ottenere nuove Tessere per “sfiancamento”.

Non si spiega altrimenti il motivo per il quale nonostante diverse Società si siano adeguate e abbiano seguito la procedura, in nessun caso fin’ora le trasferte siano state aperte ai non tesserati.

Non sono molte le cose sulle quali possiamo puntare, che ancora non ci hanno vietato, per rimanere in piedi, ma quelle poche dobbiamo affrontarle col massimo impegno. Abbiamo una sede da riempire di ragazzi e ragazzi, dove trovarci, conoscerci e confrontarci. Venite in sede, venite alle riunioni al martedì, il giovedì sera, anche solo per fare due chiacchiere.

Abbiamo le gare interne al Tardini dove stare insieme, si parte tutti dalla sede si torna tutti in sede, dove mettersi tutti in mezzo alla curva a cantare, a far cantare, a sventolare. Dobbiamo cercare di ritagliarci momenti di divertimento, coinvolgere i ragazzi più giovani e buttar giù le basi del Gruppo di domani.

E poi capita, come giovedì scorso a Pietrasanta, che venga giocata qualche amichevole, dove non serve nessuna Tessera, dove non c’è alcun biglietto nominale, e in queste occasioni bisogna farsi trovare pronti e rispondere “presenti”! Questo qualsiasi sia l’avversario di turno, poca importa, stiamo lottando per la libertà di trasferta e quando capitano dobbiamo fare i salti mortali per esserci.

Stiamo scrivendo in prima persona ma questi concetti non riguardano solo i Boys, ma tutti i ragazzi della Nord che han fatto come noi la libera scelta di non tesserarsi. Non perdiamoci, rimaniamo uniti e vivi, sempre e comunque portando avanti la nostra battaglia per le libertà che ci spettano in quanto cittadini italiani, prima che tifosi.

BOYS PARMA 1977