Boys Giovani 2011-2012: Cambia il vento ma noi no(dalla fanzine di Parma Roma) PDF Stampa E-mail
Sabato 01 Ottobre 2011 14:12

Vi ricordate la prima volta in curva? Forse da bambini, accompagnati dal papà, che ti insegnava a seguire la squadra della tua città! Per noi giovani, quando avevamo magari 7/8 anni erano i tempi del magico Parma, delle curve gremite, delle immense sciarpate, delle grandi vittorie...

 

 

E noi da bambini quali eravamo, ci divertivamo un mondo a sentire le bombe esplodere sotto la gradinata, e a vedere tutti quei fumogeni colorati: mentre il pubblico tossiva e imprecava, noi invece ce la ridevamo di gusto, già pregustando il momento in cui avremmo potuto avvicinarci autonomamente a quel mondo! Si sa, le passioni dei bambini sono effimere e volubili. Evidentemente, qualcosa di sincero c' era in quelle spensierate domeniche!

Verso i 15 anni poi, si comincia a frequentare qualche amico che a sua volta seguiva il Parma, e piano piano  si approccia quegli indemoniati che fanno tanto baccano coi tamburi!
E quando ti senti pronto per fare il passo, ti accorgi che qualcosa sta cambiando, che non funziona più come una volta...
Ti accorgi che cominciano a mancare delle cose: spariscono i megafoni, non si sente più la vociona di quel personaggio che ogni volta all'inizio e alla fine della partita aveva un sacco di cose da dire!
Sempre meno sono le torce e i fumogeni, e quando da bambino sognavi di poterle accendere,  ora dentro lo stadio non si può più. Sparito anche lo striscione che copriva la vetrata, spariti pure i tamburi che scandivano l' incedere dei 90 minuti.
Ebbene quando si è abbastanza grandi per poter andare in trasferta da soli, ecco che pure queste ci vengono tolte! Non solo, ora è anche difficile incontrare gli avversari in casa.
Queste cose ci fanno riflettere e ci rendono davvero tristi,  non ci saremmo mai aspettati che  per noi sarebbe stato così, e nemmeno pensavamo di meritarcelo! Sicuramente, chi ha vissuto queste cose prima di noi, ha mille motivi in più per incazzarsi; a noi però è stata preclusa del tutto la possibilità di vivere in una certa maniera, cosa che altri magari tempo fa hanno provato!
La legge, rispetto all'anno scorso è cambiata parecchio, e ha praticamente reso impossibile spostarsi  per seguire la propria squadra, subordinando l' acquisto del tagliando a un permesso che l' osservatorio concede di volta in volta se ritiene la partita non pericolosa. Per cui, in partenza TUTTE le partite sono vietate, se poi l' osservatorio ritiene ( secondo i suoi personalissimi criteri) che la partita non sia pericolosa, allora ci si può spostare.
Noi giovani però spesso ci domandiamo: chi è l' osservatorio per decidere della nostra vita? Con quale diritto pretende di poter incidere sulle nostre scelte e decisioni?
Dal nostro canto, consci del fatto che le occasioni per vivere alla grande sono sempre meno, stiamo impegnandoci per essere sempre dove ci è concesso. Sicuramente c'è ampio spazio di miglioramento, abbiamo molto da imparare e altrettanto da dimostrare!
Noi comunque siamo grati di poter prendere parte al gruppo e di aver la possibilità di vivere questa esperienza.
Una domanda però ci sorge spontanea. Ci piacerebbe sapere se il ministro Maroni abbia messo in conto di aver rovinato i sogni che avevamo da bambini...
Era questo ciò a cui voleva arrivare?  Forse, era meglio che qualcuno avesse infranto i suoi fanciulleschi  sogni di politica...ammesso che li abbia mai avuti!