Senza divieti, senza repressione, questo è tifo, questa è passione PDF Stampa E-mail
Lunedì 26 Settembre 2011 11:24

Volantino distribuito in 3.000 copie prima di Parma – Roma.

 

Domenica scorsa non siamo entrati in Curva Nord, non è stata una scelta facile e ne abbiam pagato le conseguenze noi per primi avendo dovuto rinunciare al nostro posto, ma abbiam voluto mostrare a tutti la Nord senza di noi perché, purtroppo, è quello che si sta raggiungendo seguendo la strada dei divieti e della repressione.
Ci dispiace per tutte quelle persone che avrebbero voluto appoggiare la protesta e che non siamo riusciti ad informare, ma volevamo evitare strumentalizzazioni e interventi esterni che avrebbero indebolito la nostra idea. A sentire i commenti la protesta è riuscita e anche se a livello locale siamo riuscire a mandare il messaggio voluto.
Oggi torniamo in Nord, per “chiudere il cerchio” della protesta, per dimostrare come cambia lo stadio quando c’è chi organizza il tifo, colora la Curva e sprona gli altri tifosi a cantare.

Oggi insieme, noi e voi, dobbiamo far vedere come vogliamo che sia una curva, come vogliamo vivere lo stadio!

Ovviamente alla protesta vogliamo dare un seguito. Noi non tifiamo a comando, vogliamo farlo liberamente anche in trasferta, e vogliamo che tutti gli “addetti ai lavori”, dai giocatori al Presidente, facciano pressioni, pubblicamente, per avere sempre del tifo al seguito! O si ritroveranno nel giro di poco con un sostegno stile Parma-Chievo.
Pretendiamo chiarezza!
Ad oggi non si capisce come funziona questo fantomatico “protocollo” che regolamenta la Tessera del Tifoso, non si sa chi prende le decisioni o chi non le prende, sulla base di cosa (certamente non leggi), nessuno spiega, nessuno giustifica.
Ma tutto questo è legale?
Sulla base di protocolli e circolari, senza nessuna legge, stanno discriminando cittadini italiani in base alla residenza quando la COSTITUZIONE dice che (Art.3) “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale” e che (Art.16) “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. “
Pretendiamo risposte, fatti concreti, altrimenti saremo costretti a forme di protesta radicali, come quella messa in atto domenica scorsa.


BOYS PARMA 1977