Siamo all'inizio del campionato e l'estate tra una cosa e l'altra è stata movimentata. Si è parlato tanto di calcio scommesse, ma dopo solo due mesi tutto tace e i calciatori più conosciuti ne sono usciti indenni.

Tutto è gia come prima, per loro nulla cambia, non pagano mai, come quando accendono risse in campo e in mondo-visione, ma alla fine non vengono certo diffidati. Si permettono di protestare, di non giocare la prima di campionato. Oggi, che è passata ormai una settimana dallo “sciopero” che ci ha visto annullare e spostare la prima di campionato che si giocherà a fine dicembre (??), noi tifosi e ultras innamorati dei nostri colori e della nostra città, ci siamo sentiti presi per il culo, da gente che dice di  amare il calcio, ma che di esso ne fa solo un business. Che sia ben chiaro che non ci stiamo schierando solo contro i giocatori che fisicamente hanno fatto lo “sciopero”. Ci schieriamo anche contro tutto il sistema-calcio, dai presidenti delle singole Società alla Lega Calcio, che negli anni sono stati colpevoli di aver venduto il nostro amato calcio alle televisioni e hanno concesso tutto ciò che ora i giocatori reclamano a gran voce come un loro diritto. Troviamo ignobile che una categoria privilegiata come quella dei calciatori si permetta di fare sciopero in un momento di crisi delicato come questo dove i comuni mortali stringono la cinghia per arrivare a fine del mese, ma allo stesso modo ci schifa chi, dopo aver svenduto il calcio per interessi personali, continua a fare la vittima senza provare il minimo rimorso per il disastro che ha fortemente voluto e cercato. Appoggiando, ad esempio, la Tessera del Tifoso, l’ultima delle tante anomalie italiane che hanno abbruttito quello che una volta era il gioco più bello del mondo. Sarà il calcio moderno, saranno i biglietti nominali, i tornelli? Sarà colpa di una qualunque delle brillanti idee dei nostri governanti in ambito stadio degli ultimi anni? Con il Grosseto nel pre gara ci sono state code lunghissime che fino a qualche anno fa accadevano di rado, di certo non per la prima di Coppa Italia il 21 di agosto con i suoi pochi fedelissimi al Tardini. Dicevano che con la Tessera del Tifoso non ci sarebbero state più code: forse nelle partite di campionato, dove i biglietti acquistati il giorno del match saranno a malapena 1000, ma quando si tratta di un'altra partita, dove sono i famosi vantaggi della Tessera? Certo, più facile dare la colpa ai soliti, inguaribili facinorosi per giustificare quella repressione che oggi colpisce anche il semplice tifoso. Infine, sarà anche la stagione dei nostri 35 anni. Sembra ieri che erano 30 o 20, ti sembra ancora di vedere lo striscione con le due stelle dietro la porta, le torce che illuminano le partite in notturna e i fumogeni che colorano quelle alla domenica pomeriggio alle tre. Come vola il tempo. Poi ti guardi indietro, magari ripensi a quella trasferta con quell'amico conosciuto in sede che non vedevi da un po' sul pullman. Ripensi ai momenti tristi anche, alle delusioni, a chi non c'è più. E ti rendi conto che insieme al Gruppo sei cresciuto anche tu. Anche tu che non hai condiviso delle scelte e che magari ti sei allontanato un po' pensi a quando ne facevi parte e a quanto tu in fondo sia contento che nonostante tutto il nome dei Boys venga rispettato ovunque, in ogni stadio in cui andiamo. Speriamo che in questa stagione, che sarà difficilissima sotto ogni punto di vista, dal risultato sportivo a quello Ultras, tutti vogliano festeggiare con noi questo compleanno, partecipando ad ogni trasferta che faremo (se ne faremo), venendo sempre e comunque in Nord con una voglia matta di cantare per i nostri colori, per poter poi festeggiare a giugno una salvezza tranquilla insieme al nostro Gruppo. Perché i Boys, che piaccia o no, sono un simbolo di questa Città da 34 anni, qualcosa di cui andare tutti orgogliosi.

FORZA PARMA, AL TUO FIANCO NEL BENE E NEL MALE.    

Coppa Italia: Parma - Grosseto... il nostro campionato è già iniziato!