BOYS PARMA 1977

Gemellaggi. I Gruppi ultras gemellati con i BOYS PARMA

Empoli

Cronaca di un'amicizia / 2007/08

Zurigo - EMPOLI

04 - 10 - 2007

Tifo empolese a Zurigo (Svizzera). Bandiere e sciarpata. A bordo campo è appeso lo striscione BOYS 'Tino con noi' E' arrivato il giorno della prima trasferta europea dell'Empoli e i BOYS non vogliono mancare all'importante appuntamento. Dopo essere stati al fianco dei fratelli azzurri lungo lo Stivale (da Cosenza a Torino e da Trieste a Bari), vogliamo varcare anche i confini nazionali. Così (dopo esser stati presenti in una decina all'andata), in quattro ci aggreghiamo ai numerosi pullman diretti verso Zurigo.
Ci vengono a prendere i Rangers. Il pullman è stipato all'inverosimile e il clima è magico. Ci accolgono alla grande e alcuni ragazzi empolesi, per farci posto, si sorbiscono addirittura il viaggio in piedi. Sono presenti anche due ragazzi di Montevarchi.
E' una trasferta-evento e lo si comprende in autostrada. In tutti gli autogrill ci sono ragazzi partiti da Empoli (alcuni anche il giorno prima). Ci sono le compagnie, i bar, i paesi del circondario. Nessuno ha voluto perdere l'appuntamento.
Arriviamo allo stadio con largo anticipo e vediamo solo empolesi.
Parcheggiato il pullman ci fermiamo a salutare altri ragazzi toscani, arrivati a Zurigo con mezzi propri (chi in auto, chi in camper) e ce ne andiamo in un pub a bere qualche birra.
Sulla via del ritorno, in una ventina, passiamo accanto al punto di ritrovo della Curva Sud (quella di casa), ormai piena zeppa di tifosi svizzeri. Per alcuni secondi la tensione è veramente alta, ma non succede nulla, solo feroci occhiate al nostro indirizzo.
I tantissimi empolesi presenti possono tifare all'italiana (ovvero: come si è sempre tifato in Italia, prima delle norme anti-tifo). Oltre a "Desperados" e "Rangers" sono presenti quasi tutti gli striscioni del tifo azzurro, megafoni, bandiere e anche le torce. Nella rigida Svizzera il tifo non è vietato.
Noi appendiamo il nostro stendardo "Tino con noi", poco distante da quello degli Ingrifati Perugia. Sono presenti anche dei due aste degli Allentati Fasano.
Lo stadio è nuovissimo, non ci sono barriere a dividere spettatori e giocatori, dentro vendono birra e salsiccia. Per cui: gli ingredienti per una festa indimenticabile ci sono tutti.
Un bandierone copri-curva scorre sopra le nostre teste e tutti gli azzurri hanno una bandierina da sventolare. Vengono accese anche alcune torce (materiale pirotecnico non esplosivo, in Italia vietate da anni).
Tifo empolese a Zurigo (Svizzera). Tra le bandiere azzurre spicca lo striscione BOYS 'Tino con noi' Si canta e si incita l'Empoli per novanta minuti. La squadra parte bene ed è penalizzata da un errore arbitrale che invalida un gol regolarissimo. Ma con il passere del tempo i toscani perdono colpi e alla fine subiscono tre reti che mettono fine al cammino europeo (almeno per quest'anno).
La tifoseria di casa ci impressiona con un tifo coinvolgente, con battimani veramente imponenti e cori coordinati alla perfezione.
A fine partita i giocatori dell'Empoli vengono sotto il settore a lanciare le maglie, con molti ragazzi che invadono la pista d'atletica, scatenando una super-professionale reazione degli steward presenti allo stadio, vestiti da robocop (uno è il sosia di P.E. dell'A-Team), che prontamente invitano i ragazzi di Empoli a tornare nel settore.
All'uscita c'è qualche momento di tensione con gli svizzeri, che si avvicinano minacciosi agli Empolesi in auto. Ma la presenza di numerosi sbirri in assetto da guerra evita in partenza qualsiasi contatto. Anche qui c'è da segnalare il comportamento esemplare delle forze dell'ordine locali (permettevano di mescolarsi tranquillamente con i tifosi locali, ma al minimo accenno di insulto: prima intervenivano verbalmente, poi più praticamente).
Una volta che anche l'ultimo svizzero s'è allontanato i pullman possono ripartire per l'Italia. Facciamo sosta all'autogrill, calmiamo la tensione creatasi all'uscita dello stadio, e salutiamo gli amici dei Desperados, con cui purtroppo (per motivi logistici) abbiamo passato pochissimo tempo. Dopodiché riprendiamo la marcia. La stanchezza s'è fatta grande e prende il sopravvento, tant'è che ci risvegliamo vicino casa.
Unica nota stonata della giornata è stata la conduzione del pullman da parte dell'autista (.... non tutti hanno "Gino Paoli") che oltre ad avere sbagliato l'impossibile s'è dimenticato di uscire a Parma, costringendoci a uscire a piedi dal casello davanti agli occhi stupefatti di due volanti presenti all'uscita... che per fortuna non hanno fatto partire nessun colpo, nemmeno per aria.
EMPOLI E PARMA ALE'

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